Tra vent' anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate. Sognate. Scoprite.
Mark Twain


25 maggio 2012

In una parola...

Dignità.
E' quello che mi aspettavo ed è quello che ho visto attraverso la tv, i giornali online, le telefonate.
Molto distanti dai comuni piagnistei fatti a telecamera "accesa", molto lontani dalle sceneggiate (spesso giustificate) e dalle solite frasi proclamate che citano sempre: "dov' è lo stato!?".
Mi aspettavo una grande dignità, è stata mostrata a tutti, e allo stesso tempo mi emoziona ancora... come tutte quelle persone che non ci tengono a mostrare sconforto solo perché "è il loro momento di fama", la sofferenza c'è, ma è un' emozione che spesso cerchiamo di condividere con chi ci è vicino, perché non resti solo un' insieme di parole.
Vedere da lontano, come me in questo caso, non vuol dire conoscere e condividere, ma un pò ci si sente addosso una sensazione di irrequietezza, di responsabilità e allo stesso tempo di impotenza... tante persone che conosco si trovano in questa situazione, ed essere un inerme spettatore non è sufficiente, quando è casa tua ad essere colpita.


Orgoglioso della terra da cui vengo, di questa gente umile ed instancabile.

21 maggio 2012

Il terremoto... un pensiero

Domenica mi sveglio più tardi del solito, è l' unica mattina in cui posso rimanere a letto e ne voglio approfittare, come nei vecchi tempi... la sveglia alle 9 non fa molto effetto mi serviranno ulteriori 40 minuti.
Connetto il portatile e ricevo una telefonata su Skype da San Paolo:
- "Come sta la tua famiglia? Da loro tutto bene?"
- "Sì, ma... perché!? E' successo qualcosa!?"
- "C'è stato un terremoto, chiamali."

Anche se una parte di me non crede che possa essere successo niente di grave, l' altra si gela e l' adrenalina aumenta il battito cardiaco.
Stanno succedendo tante cose negative nel mio paese, e il fatto di essere lontano non aiuta a sentirmi meglio, anzi.
Per fortuna non è successo granché a Modena, se non tanta paura per quel che ne so, ma ugualmente non mi sento tranquillo, la terra è viva e non risponde alle nostre regole.
In tv vedo tutte quelle cittadine del nord dell' Emilia colpite, i monumenti purtroppo ne hanno risentito molto, alcuni sembrano essere passati sotto un bombardamento... ma anche se alcune persone ci hanno lasciati, mi viene da dire che sì... peccato per i monumenti, centinaia di anni di storia andati in pochi attimi, però le persone sono molto più importanti e dobbiamo capire che poteva andare peggio.
Ora cerchiamo di andare avanti, superare questa inaspettata difficoltà e cerchiamo di essere uniti.
A mio modo Vi sono vicino.

02 maggio 2012

Serra Gaúcha


Il lungo weekend del primo di maggio è stato sfruttato bene, un bel viaggio nella Serra Gaúcha, cominciando dal versante catarinense.
La meta finale non è stato l' unico punto di interesse, non è da me viaggiare in questo modo, devo sempre trovare qualche cosa nel cammino che possa farmi sviare dalla rotta convenzionale... anche se spesso i tempi di viaggio si allungano e non di poco.
Sabato mattina, di buon ora, ci alziamo, carichiamo i suoceri, e partiamo in direzione sud, meta finale Cambarà do Sul (RS).
Come detto prima, il nostro modo di viaggiare non ammette tabellini di marcia ed orari rigidi, e questo fa a botte con lo stile dei suoceri... ma se hanno voluto viaggiare con noi dovranno adattarsi un pò anche loro, no?
La prima fermata è Urubici, 915 metri s.l.m. e poco più di 10.000 anime, in una delle regioni più fredde del Brasile, per la cronaca, una delle poche mete brasiliane dove poter ammirare la neve.
La cittadina si è rivelata molto bella e più pulita ed ordinata di quanto pubblicizzato sulla rete, ed oltre al classico "schema" chiesa principale-piazza cittadina, ha offerto altri punti naturalistici molto interessanti, tra i quali alcuni graffiti decretati di circa 4 mila anni fa, la cascata do Véu da Noiva e la cascata do Avental.
Proseguendo nel nostro tour arriviamo finalmente alla Serra do Rio do Rastro, dico finalmente perché è il secondo tentativo, il primo nel 2008 era andato malissimo, a causa della nebbia non eravamo riusciti a vedere nulla... ma questa volta, dopo un inizio indeciso, si è aperto un panorama davvero bello.
Visto il tempo e l' orario decidiamo di andare in direzione Criciuma, città nota per essere un importante polo ceramico, cosa che a noi oggi interessa ben poco, ma prima di arrivare a destinazione ci aspetta un assaggio di fuori strada della lunghezza di una ventina di km... il nostro piccolo suv se la cava bene, ma il nero metallizzato si nasconde sotto uno spesso strato di fango... per la disperazione del suocero che non spiaccica una parola ed incrocia nervosamente le braccia.
Il giorno 2 comincia presto, alle 8 siamo già per strada carichi per affrontare l' ascesa alle montagne di confine, e dopo i primi 45 minuti di strada asfaltata arriva il tratto più divertente, un off-road di circa 60 km con pendenze iniziali davvero notevoli (il mio suocero è sempre più nervoso).
Dopo i primi 12 km arriviamo in cima alla Serra che coincide con il confine con Rio Grande do Sul, e lo spettacolo delle sommità ci lascia senza fiato, mi sento davvero a casa.
Distese infinite di terra praticamente deserta, e grosse fazendas a km di distanza una dall' altra... questo è lo scenario dei nostri primi 40 km di strada non convenzionale.
Cambarà do Sul è raggiunta, arriviamo alla fazenda dove avevamo prenotato qualche giorno prima, scarichiamo e ripartiamo per il Canion do Itaimbezinho.
La segnaletica è molto scarsa, e le strade non sono invitanti, ma per fortuna abbiamo tempo ed una piccolo suv, per cui affrontiamo il tutto con tranquillità ed in circa 30 minuti arriviamo all' entrata del Parco dei Canion.
Ci sono diversi sentieri da percorrere, e uno dopo l' altro copriamo i pochi km per arrivare ai vari miradores e goderci lo spettacolo... davanti a noi circa 6 km di parete verticale con uno strapiombo di circa 700 metri... bellissimo, vale davvero la pena visitarlo.
Il giorno 2 finisce e dopo una notte passata nella fredda ma bellissima fazenda (in camera avevamo circa 7°C) arriviamo al giorno 3, ovvero alla fine del nostro giro, e così ci rimettiamo in marcia per rientrare, passando per un altra strada chiamata Rota do Sol e per la città balneare di Torres, anche questa molto bella, con infinite spiagge ed onde enormi, altro che le ondine che prendo io!

Alla fine del viaggio i km percorsi sono circa 1.230, abbiamo consumato circa 110 litri di benzina per un totale di R$ 300,00.

Alla fine sono anche sopravvissuto al suocero che di sicuro avrà pensato a come farmi fuori in 1.000 modi diversi... visto che gli ho ridotto la macchina ad una grossa palla di melma colante... oh, ma solo a me piace imbrattare di fango la macchina!?