Tra vent' anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate. Sognate. Scoprite.
Mark Twain


13 agosto 2012

Fuori casa

"Oh montanaro! Ma dove sei finito!?"
"Ma come... sono sempre qua!"
"Beh ma non scrivi più come una volta, hai tolto persino il tuo profilo di FB!!!"
"E cosa vuol dire questo?"

Da quando sono partito qualcosa è cambiato, pian piano io sono cambiato, le mie pretese, se da una parte sono aumentate, da un altro sono solo un ricordo, ma far capire a chi è "fermo" cosa vuol dire la parola esigenza è sempre più difficile.
Si parte per un motivo non sempre ben chiaro, chi ha dei problemi e "scappa", e chi invece è semplicemente stanco ed ha bisogno di cambiare.
Poi si arriva nel posto sconosciuto, si incontrano le cose belle che ci fanno sorridere, le cose negative che ci fanno ricordare quanto sia bella casa nostra, e a forza di battere la testa contro il quotidiano ci si modella, si cresce.
A volte penso di tornare a casa, a dire il vero molte volte, e sicuramente un giorno vorrò tornare a vivere nelle mie montagne, ma negli ultimi tempi se penso all'eventualità di un rientro una parte di me è felice, l' altra ne è terrorizzata.
L' Italia, o meglio, gli italiani, non sono probabilmente più quelli di un tempo, che poi per uno della mia età e con la mia poca esperienza è persino difficile da dire, visto che ho vissuto solo in alcune cittadine e paeselli del modenese e del reggiano.
Quello che mi spaventa di più è il pessimismo cronico che ci affligge, quell'ansia da x motivi che ci porta ad un'aggressività che sta diventando il nostro marchio di fabbrica.
Si dice "Chi va con lo zoppo impara a zoppicare", giusto?
Lo sappiamo tutti, il sorriso della gente che ci circonda ci fa stare bene, mentre chi ci piange attorno ci tira giù. Andiamo in viaggio in un paese del terzo mondo e torniamo a casa e ci diciamo "...e sorridono sempre eh! Muoiono di fame e sorridono lo stesso!".
Quindi il problema dov'è? E' del pianeta o delle persone che lo abitano?
E visto che sappiamo tutti che il problema siamo noi, perché dobbiamo pensare che sia tutto troppo difficile e che la nostra situazione sia più difficile di quella degli altri?
Mi permetto di dare un consiglio a tutti quelli che continuano a scrivermi (e li ringrazio) chiedendomi quando è ora di andare via:
è sempre il momento giusto per conoscere, dobbiamo solo imparare a sentire cosa ci fa stare meglio e dove dobbiamo migliorare per essere felici, ed allontanare quelle maledette paure che ci impediscono di stare in mezzo agli altri o, al contrario, da soli. Se non tutto, molto dipende da noi, se siamo in grado di smontare quella rigida corrazza che abbiamo messo a nostra protezione e riconoscere che c'è sempre da imparare siamo già a cavallo, in fondo siamo tutti molto simili al mondo, con un gran bisogno di stare in pace e vivere serenamente la nostra vita.

Per quel poco che ho visto, quello che succede a me, e anche ad altre persone conosciute in giro in questi anni, è che con il tempo non è più solo una questione di trovare il posto perfetto con il lavoro ben remunerato ecc, ma diventa piuttosto una caccia al tesoro, dove lo scrigno segreto è il saper godere dei rumori e dei silenzi di un posto nuovo, laddove possiamo imparare qualcosa in più dagli altri e fermare quel preciso istante che stiamo vivendo e "stampare" la fotografia di quell' attimo, che riconosceremo per sempre come unico perché goduto davvero, in quel momento, senza dover aspettare che il presente diventi passato.

Poi ci saranno delle persone che ti deluderanno, ma saranno sempre meno di quelle che ti daranno qualcosa di buono, e quando si ha voglia di cambiare si tratterà semplicemente di rimettersi a camminare verso una nuova direzione.

08 agosto 2012

Se viaggiare è una possibilità

Nel bel mezzo dell' inverno si ha sempre il tempo di fare una scappata al mare, e pure di prendere un bel sole caldo, e quest' inverno sembra volersi distinguere dagli altri, temperature da accettabili ad "alte" e belle giornate di sole, speriamo che continui così.
Con il blog sto diventando veramente irregolare, un pò come il mio quotidiano, e questo non vuole dire che sia un male, se c'è una cosa che non mi manca è la routine... dovrebbero indicarla come malattia pericolosa.
Proverò a ridurre in poche parole quanto è successo nelle ultime settimane:
- terminate le lezioni del primo semestre + le lezioni dei corsi intensivi + il mio corso d'inglese + quello di tedesco;
- fatta una settimana al servizio di un' impresa di costruzioni nel settore marketing;
- fatti esami per spalla dolorante, con conseguente inizio di fisioterapia mattutina;
- mac andato a ramengo ma poi tornato;
- conosciute persone interessanti, magari anche per fini lavorativi;
- ricominciato semestre da prof e da studente (ma per ora solo d' inglese).

Quando si viaggia bisogna essere aperti e ricettivi, se emettiamo buone vibrazioni il mondo farà il possibile per restituircele, e si riflette su tutto il quotidiano.
Di bello c'è che il popolo brasiliano ha molta voglia di comunicare, è difficile non avere nessuno con cui parlare, solo oggi (che ero in ca##eggio) mi sarò fermato a parlare per strada almeno 3 volte con sconosciuti e senti che se ti sai "vendere" bene (e ti piace farlo) hai delle possibilità.
POSSIBILITA'... speriamo che un giorno questa parola torni ad essere di uso comune anche nel mio amato paese.

Vi "lascio" con questo video fantastico dedicatomi da un amico italiano che vive in Brasile, enjoy!